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NestoRe

Enrico ET Trentin (testi, disegni, lettering)

In principio fu la strip n°000.

Poi, nel primo pomeriggio del 12 maggio 2004, da un Pigment Liner Staedtler 01 su carta Fabriano Copy 2 Performance nacque NestoRe, ed ET – Enrico Trentin, il suo disegnatore – vide che era cosa buona.

L’occhialuta e pizzettata neonata creatura venne quindi immediatamente deposta in uno scanner, ridotta in pixel e trasferita nel web, ove divenne protagonista di uno dei primi blog-strip dell’italico stivalone nel quale in compagnia della controparte femminile Nestora, della rospa Bernarda, del mitile Odone e di altri improbabili personaggi, dialoga, discute e si ribella al suo stesso creatore generando una serie di battibecchi meta-fumettistici unici nel panorama delle nuvole parlanti.

Dopo una dozzina d’anni e più di 1000 strisce pubblicate in rete, grazie a Shockdom NestoRe approda finalmente in fumetteria e libreria con il volume “Battibecchi fra un Fumetto e il suo Disegnatore” che raccoglie le migliori gag scritte e disegnate da Enrico Trentin, in arte ET, già autore dell’enciclopedica biografia “Storie Tese Illustrate” dedicata a quegli Elio e le Storie Tese che, in compagnia di numerosi blasonati artisti della nona arte (Silvia Ziche, Giuliano Piccininno, Alessandro Gottardo e Lorenzo De Pretto, giusto per citarne alcuni), hanno realizzato per questo NestoBook un’imperdibile galleria di ispirati omaggi.

A completare il prezioso tomo dedicato al personaggio con la “N” e la “R” maiuscole va segnalata infine la brillante prefazione firmata dallo storico pianolista del Simpatico Complessino milanese Rocco Tanica intitolata “NestoRe ovvero l’importanza di chiamarsi Enricone”.

NestoRe
Fumetto digitale, 112 pagine, colore.
Disponibile in PDF e CBZ/CBR ad alta risoluzione senza DRM.
Adatto a iPad e tablet da 7 pollici in su.

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Shockdom

Sperimentazione e Sfide. Senza fermarsi mai. Questa è stata Shockdom dalla sua nascita e questo è il suo DNA. Ricerca e Passione, Avventura, non restare mai nella zona di conforto. Pensare alle sconfitte come strumento di apprendimento. E continuare a provare e riprovare.

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